Peschedada

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Programma

Canal San Bovo (TN)

Giovedì 15 agosto 2024

RITROVO:ore 15.00 - Piazza Vittorio Emanuele III

PARTENZA:ore 16.00 - Piazza Vittorio Emanuele III

PARTENZA MINICIRCUITO:ore 15.30 - Piazza Vittorio Emanuele III

ISCRIZIONI:dal mattino presso l'Ufficio Turistico e fino ad un'ora prima del via presso la partenza.

Per entrare in classifica è necessario il certificato medico

QUOTA DI ISCRIZIONE: 10 € per le categorie A-B, 15 € per le categorie C-D

Saranno premiati anche il concorrente più giovane e quello più anziano.

La gara

La Peschedada “de troz in troz, tra pezi e tabiadi”, è una marcia non competitiva di circa 9 km con un dislivello complessivo di 400 m ed un tempo di percorrenza medio di circa 2 ore. La corsa è aperta a tutti, dai più piccini ai più anziani, dagli atleti desiderosi di cimentarsi con i propri e altrui record, ai camminatori più usuali, non interessati alla classifica ma al percorso, tracciato sempre su sentieri e strade nei dintorni dei paesi, verso Gobbera, Zortea e Prade

Il percorso 2023 della Peschedada è uguale a quello dell'ultima edizione. Si parte dalla piazza antistante il Consorzio Turistico di Canal San Bovo per salire lungo il sentiero del RIU a Prade, si prosegue per loc. Battistoni e si sale a Mezzavalle. Da qui si va al parco giochi di Zortea, si sale a Zortea di Sopra e poi lungo un sentiero si imbocca la strada forestale verso Cicona. Si prosegue in discesa fra boschi e prati verso Prade e lungo il sentiero del Bus de Rore si rientra a Canal San Bovo.

Mappa

La storia

La Peschedada nacque nel 1973, da un’idea lanciata da don Flavio Maurina, allora parroco di Canal San Bovo e animatore di varie attività sportive in valle. Il nome “Peschedada” è stato dato alla marcia dalla Diletta Trotter, paesana esperta in termini dialettali ormai quasi in disuso, ma efficaci; “peschedar” vuol dire camminare calpestando l’erba umida. Sulla Peschedada sono state anche composte anche un paio di poesie.

La prima edizione, come le edizioni successive, fino agli anni ’90, fu organizzata e realizzata dal Gruppo Amici della Montagna facente capo a Michele Zortea, con la collaborazione di numerosi altri volontari paesani e villeggianti.

Più tardi prese in mano le redini organizzative la Pro Loco insieme con il Gruppo Animatori, ancora con la collaborazione degli Amici della Montagna. Poi per qualche anno fu sospesa per scarsità di forze trainanti e di motivazioni, per essere ripresa, su iniziativa della Pro Loco, nel 2000.

Mitici sono stati soprattutto i primi anni della Peschedada: alla terza edizione nel 1975 gli iscritti furono 510, mentre l’anno successivo furono 436 anche se qualcuno si ritirò causa il maltempo; e in quei primi anni il percorso fu più impegnativo che negli anni successivi, con impervie salite come quella del “Col de la Cros” e quella della Palestina, erta sopra Ronco.

Lungo il percorso venivano allestiti posti di ristoro in cui si poteva trovare di tutto, dal tè alla cioccolata, agli zuccherini, alle pugne secche. Nei posti strategicii erano presenti dei punti di controllo, per evitare ché qualcuno facesse il furbo.

Il momento più emozionante e spettacolare è sempre stato quello della partenza, alle tre del pomeriggio, quando al via, dato dalle prime note del canto della “Montanara”, i pompieri toglievano la corda e gli atleti, in prima fila, schizzavano come frecce, seguiti con maggior calma dal resto del gruppo, dai bisonti che non avevano fretta di correre e volevano godersi il panorama. Più o meno quello che succede ancora oggi.

All’arrivo, il rito del tè, la consegna della medaglia ai parteciparti, i trofei e i premi ai vincitori delle varie categorie annunciati dallo speaker ufficiale Gianfranco Fruet. Chiudeva la Peschedada l’allegra coppia dei becchini che “raccoglieva i ritardatari”.

Le medaglie dei primi anni erano pezzi originali in legno di carpino tagliate a fette e lavorate a mano con il logo della camminata coniato da Beppi Vanzetta e con le scritte e le decorazioni incise al pirografo da Luigi Stefani, pittore di Ronco.

Per la cronaca, il primo arrivato della prima edizione fu Gianfranco Cecco di Caoria allora promettente atleta dello sci nordico, mentre la prima tra le donne fu Maria Wanda Sperandio, pure lei di Caoria.

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